Lunedì.
Non ricordo come, ma dopo cena, forse a causa di una buffa scenetta, mi è balenato in mente questo titolo: “Quel giorno che papà entrò in cucina con una mucca al guinzaglio”. Ho abbozzato una scena, che potete leggere qui: click.
Chissà se un giorno diventerà altro.
Martedì.
Incontrando Rousseau nei miei studi obbligatori (mai finia!) ho riscoperto che da qualche parte scrisse che siamo tutti dipendenti uno dall’altro. All’istante è partita nella mia testa la canzone Indipendente di N. Fabi. Se vuoi la puoi ascoltare qui: click.
Mercoledì.
Grazie all’amico Mattia, si è allargata la schiera di animali in posti strani. Presto o tardi scriverò di uno sgombro, addetto ai traslochi.
Giovedì.
Nel poco tempo a disposizione, che tento di conservare come un qualcosa di prezioso, come una perla (scrivere per me è spesso un’ostrica impresa), sto scrivendo la storia di una bambina Ucraina. La storia incrocerà anche un mimo e mi serviva qualcosa che avesse a che fare con l’arte. Mi sono ricordato di un lavoro della maestra AB a cui ho assistito quest’anno. Parlava dell’artista Sonia Terk Delauny e partiva dalla lettura di“Sonia Delaunay. Una vita a colori”, Fatatrac, Cara Manes, Fatinha Ramos. Potete ascoltare (sì!) alcune immagini qui: click.
La protesta del piccolo Charles alla fine è meravigliosa: “Ma mamma, non ho sonno! Ho in testa
una tale quantità di colori, suoni e idee!”
Venerdì.
Leggendo Marco Presta, Verso l’abisso fischiettando (titolo splendido), ho incontrato una parola nuova: coboldo. Il compagno di banco del protagonista era proprio così: click.
Questo weekend se ne avrò l’occasione guarderò Nour, di Maurizio Zaccaro, che è lì da un po’. Lo guardo perchè parla di una ragazzina siriana che a causa della guerra è dovuta fuggire dal suo paese e siccome anch’io ho scritto di un bambino che ha a che fare con la Siria, mi incuriosisce parecchio.
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Categoria: Progetti