Alice ed Emma sono due cugine. Sono molto belle e felici quando giocano assieme. Sono sempre belle, ma un po’ tristi quando litigano tra loro.
Si vogliono tanto bene, un bene così grande, che a una piace tutto dell’altra, persino le mutande.
Un giorno sono andate a fare merenda dalla nonna. Si mangiava un’anguria buonissima, rossa rossa, con i semini che si toglievano da soli.
La nonna era la regina dei piatti. Ne aveva centinaia, di ogni tipo e forma: piatti quadrati e piatti rotondi, piatti lisci e piatti fondi, piatti bianchi o colorati, a tinta unita o disegnati.
Emma quel giorno si è presa un piatto azzurro con un pesce disegnato. Di certo non sapeva che quel pesce era affamato.
Anche Alice adorava quel piatto, ma neppure lei sapeva, che quel pesce per l’anguria andava matto.
Quando ha visto che la cugina se l’era preso, si è arrabbiata ed è uscita a calmarsi sull’altalena.
Intanto la nonna ha servito a Emma l’anguria buonissima, rossa rossa, con i semini che si toglievano da soli.
Emma non vedeva l’ora di mangiarsela. Ha preso il piatto, lo ha portato in tavola, ma neppure il tempo di mettersi il bavaglino che l’anguria era sparita. Il pesce del piatto se l’era pappata.
Arrabbiata, a bocca asciutta e con la pancia brontolona esce a calmarsi sull’altalena.
Rientra Alice, prende il piatto vuoto col pesce disegnato e chiede alla nonna un po’ di anguria buonissima, rossa rossa, con i semini che si toglievano da soli.
La nonna la mette sul piatto. Sembrava deliziosa. Alice la porta in tavola con una sola mano, la appoggia, ma neppure il tempo di salire sulla sedia che l’anguria era sparita. Il pesce del piatto se l’era divorata.
Arrabbiata, a bocca asciutta e la pancia brontolona esce di nuovo a calmarsi sull’altalena, dove già si dondolava la sua amata cugina.
«Emma che ne dici, facciamo che la prossima volta ci prendiamo un piatto meno ingordo?»
« Sì Alice, mi sa che hai ragione, sono proprio d’accordo!»
Il piatto affamato
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