Ho regalato alle parole un campo di gioco. In questo campo loro possono giocare con le loro regole. possono bisticciare, combattere, tagliarsi, cambiarsi, allungarsi, accorciarsi, allearsi e fare quel che gli pare.
La terza parola ad entrare in campo me la suggerisce AStrid Lindgren con la sua Pippilotta Pesanella Tapparella Succiamenta, conosciuta meglio come Pippi Calzelunghe. La parola è: STRAVAGANZA.
Pippi è stravagante, straripante, strabiliante, strampalata, stralunata, stratosferica. Lei esagera in tutto, da brava bambina libera. Persino una semplice vacanza al mare, con lei diventa una stravacanza. Castelli di sabbia alti 3 metri, gelati a 6 palline, tuffi a bomba svuotapiscina. Con lei la vacanza non finirebbe mai e nessuno mai penserebbe che gli manca un po’ la casa, i propri giochi, le nonne, il letto.
Mi sembra già di sentirla pensare: “Che sciocchi! Ma chi è in vacanza forse è un vacante? Forse è per questo che pensa a ciò che è mancante? Che follia! Non è che che a loro manca solo qualche rotella?
Una volta a casa si che sentiranno la mancanza: del vento, del sale, del mare, dei gelati alla liquirizia, dell’acqua e menta.
E chi dice che non gli mancherà per niente l’acqua e menta, mente!
E io sì che le conosco bene le bugie, le uso sempre per colorare in modo un po’ stravagante la realtà.